Mercante in fiera

Ieri è stata una di quelle giornate in cui sogno di avere una carta di credito senza limiti e.. un furgone.

Milano sta al mobile come Parma sta al vintage, ed ecco l’imperdibile appuntamento primaverile con il mercante in fiera.

Una fiera a misura “umana”, sono 3 padiglioni che si possono gustare tutti fino all’ultimo stand senza quello che chiamo “l’effetto fiera” ,ossia quel giramento di testa che ti avvolge dopo 2 o 3 ore che navighi a vista tra centinaia di stand che ad un certo punto ti si incrociano davanti agli occhi , tipico delle grandi esposizioni.

Una mezza giornata al #mercanteinfiera ed uscite carichi , avete fatto il pieno di “bello” e magari vi siete portati a casa un pezzo unico, un piccolo tesoro.

Sfido chiunque, amante del vintage/modernariato  o meno che non trovi un oggetto emozionante, un pezzo di storia personale che lo conquisti . Personalmente , forse per deformazione professionale , io faccio fatica a non trattenere l’entusiasmo in ogni stand  dall’accessorio che ha fatto storia nella moda ( borse, giacche, occhiali, orologi , scarpe, bijoux , gioielli…)   alle pietre miliari della storia del mobile e del complemento d’arredo ( e per complemento intendo TUTTO, ma proprio tutto!).

Ma cominciamo a raccontarvi questa fiera con qualche immagine…

Entro dal padiglione 5 e subito mi conquista uno stand, quello di “Antichità di Salici Maurizio” non solo per la bellezza dei suoi pezzi, ma anche per la cura nell’esporli.

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Poi mi imbatto in uno stand di vecchi mobili industriali e mi innamoro di un mobile da ferramenta di ben 4 metri lunghezza x 32cm alto circa 1mt…prezzo 2.200€.. lo voglio,  so già come usarlo ! (Antichità San Martino di Sacchetti P.)

mobile ferramenta

due passi più avanti e trovo una pastiera completamente restaurata ( Fratelli Baggio ) anche questa la voglio…la metto da pARTE …

pastiera

E poi gazebo in ghisa e ferro battuto originali o riprodotti perfettamente .

I gazebo li ritrovo assieme alle limonate anche nel padiglione 3 da “Mandala “ che vengono dalla provincia di Pisa con dei pezzi unici e rari di giardini antichi italiani ed i prezzi sono incredibilmente accessibili, un esempio? Una limonaia originale di 4mt x 2mt  viene 2.000€  ..

Infine approdo nel padiglione 6 ..attenzione ,qui si può perdere il controllo!!

…a cominciare da questa Roberta di Camerino anni ’60 in stampa cocco..670 € da Art House (Bergamo)

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Le sedie: la mia passione.. in questo padiglione c’è la storia del design dal ‘900 ad oggi..Kartell, Jo Colombo, Breuer, Van Der Rohe ,Mango, Albini….e incredibile: le ultime Thonet del teatro della Fenice (anni ’30)

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Un infinità di oggetti attorno ai quali si respira un aria serena, si percepisce la passione di chi sta dietro gli stand, già perché dietro questa fiera c’è un lavoro di incredibile passione, ogni pezzo esposto è stato cercato e meticolosamente scelto :

Chiara e Fabio di “enjoy coffee and more” passano intere settimane nelle campagne inglesi alla ricerca di pezzi unici .La passione di Cinzia del “Babilla Store” la respiri passeggiando nel suo stand tra oggetti inglesi, mobili provenzali ed originali bauli Louis Vuitton  Alfonso di Nipper non ha battuto ciglio quando gli ho chiesto di ripararmi un mangiadischi Penny comprato da lui più di un anno fa : lo aprirà , lo curerà come una sua creatura

Vi ho incuriosito? che aspettate allora? la fiera continua fino a domenica 6 marzo, e , come in tutte le fiere, gli ultimi giorni sono quelli delle vere 😉

 

Chi osa con il colore?

 Il designer giapponese JO NAGASAKI ha reinterpretato una sua creazione , il tavolo Flat Table ( con le otto gambe) aggiungendo delle rifiniture in resina epossidica in tonalità fluorescenti.

Jo Nagasaki table
SELETTI (brand di cui abbiamo già parlato) con la collezione Versailles Fluo:
una linea di porcellana da tavola, che volutamente si caratterizza con forme classiche e tradizionali, ma in ogni pezzo, almeno un manico o un maniglia sono stati dipinti con un colore diverso, brillante e volutamente forte, pescato nelle tinte fluorescenti. , il total white in Versailles Fluo, viene stravolto e reso fresco e moderno, grazie ad un dettaglio inedito e ipercolorato.

Versailles Seletti
Anche il brand ESSENT’IAL con le sue linee di accessori per la casa ed il tempo libero, caratterizzati da un tocco pulito e sobrio, propone la collezione Fluo. Dei semplici sacchetti, che sembrano traboccare di vernice sulle estremità, con tanto di gocce e disegno casuale. Ideali come contenitori, per decorare con un po’ di colore qualche angolo della casa.

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Colori brillanti e fluorescenti anche quelli usati dal piccolo studio Iacoli & Mcallister, di Seattle con la loro produzione, semi-artigianale.
Tra i prodotti, troviamo le sedie e tavolini, caratterizzate tutte da colori fluo e forme geometriche e un po’ retrò e alzatine realizzate colorando pezzi vintage trovati nei vari mercatini con piani in corian bianchi.

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Ed ora sta a voi :  che ne dite di dare una nuova vita alle posate vintage? magari non oserete con quelle in argento della nonna , ma quante ne abbiamo di acciaio dai pesanti manici che ristagnano nelle nostre soffitte e che piu’ù di una volta avete pensato di fargli fare il volo nel cassonetto

idee recupero

un allestimento vintage

Una nuova sfida:

un nuovo allestimento per la BIMITEX, quest’anno il tema sono gli anni ’80, e poi c’è un video , il video di Tread girato con ironia e professionalità ed il nuovo sito www.bimitex.it .

Tutto parte dal video e l’idea dell’allestimento nasce, cresce e si definisce talmente fluido che quando lo disegniamo capiamo che solo così poteva essere.

Così scoviamo sedie da cinema vintage, pellicole e “pizze”, locandine dei cult che si mescolano con quella di Tread , un carretto dei popcorn, tende rosse, ciack, cordoni, red carpet e persino le stelle per il Walk of Fame.

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Al piano di sopra la mostra, i tessuti sugli stand disegnati per Bimitex lo scorso anno, abbiamo utilizzato il plexiglas perché solo i tessuti fossero protagonisti illuminati dalle trasparenze , quasi sospesi

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La Bergère

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La Bergère , poltrona imbottita con poggiatesta, chiamata anche “poltrona con le orecchie”
La sua antenata nasce alla corte di LuigiXV , elemento clou dell’arredo per più di 200 anni , si è evoluta mantenendo inalterato il suo fascino.
Le prime bergère in italia vengono prodotte negli anni ’20 da Poltrona Frau. Nel ’39 Franco Albini ne disegna la sua interpretazione messa poi in produzione da Arflex nel ’52. Nel ’44 Carlo Mollino ne disegna una per Zanotta che si ispira al corpo femminile, le sue gambe posteriori sembrano tacchi. Nel ’69 Gaetano Pesce la interpreta attraverso la pop art, una donna con la palla al piede morbida e rotonda.
Altri designer hanno dato la loro interpretazione della bergère , Paolo Rizzato ( 2009 disegna Regina che si trasforma in chaise longue), Patricia Urquiola, Kita…..

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La Bergère più nota, la più amata dai big del design è la EGG chair di Arne Jacobsen , prodotta da Fritz Hansen ,disegnata nel 1958 per il Royal Hotel sas di Copenhagen (oggi Radison Blu Royal Hotel) per la camera 606 dove l’architetto danese progetta tutto l’arredo .La egg chair ha una forma organica, ma la base in metallo (alluminio pressofuso) dunque più bauhaus, più tecnica, dello stesso anno la swan (cigno) sempre molto organica ed elegante, per la camera 606 disegna anche la drop chair , una goccia contenuta, minimale , un gioiellino .

Un angolo nel bagno…

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A volte basta curare un angolo della stanza per trasformarla , ad esempio questo bagno anonimo in mansarda  : un tavolo del ‘700 di fianco alla vasca , una cornice vintage , un candelabro inglese e  l’atmosfera si scalda subito   

(. . anche senza accendere le candele!)

Vintage…curiosando per mercatini

BrickLane MktModena, mercatino degli antiquari: il rischio e’ che ti giri la testa per la quantita’ di cose meravigliose che trovi ad ogni angolo! Non ho ancora trovato un metodo per evitare di comportarmi da foolish shopper e arraffare tutto quello che riesco, in genere mi obbligo ad un budget portando solo contanti  ; in questo modo una parte di me ,mai sazia che dentro di me urla continuamente  “pezzi unici” “introvabile” “must!”, e’ costretta a ritirarsi in un angolo ed “accontentarsi”  lasciando il comando alla razionale Elena il cui motto e’ “less is more”!     Comunque certi prezzi vintage mi conquistano al primo sguardo, per un’amante di Londra come me una cassetta del mercato di Brick lane trova sempre un angolo perfetto nella mia casa, così come la cassetta della frutta di Covent Garden sembra fatta apposta per le mie cinture ….

trovato un posto per le cinture!!

trovato un posto per le cinture!!

..ma quanto ci piace lo shabby chic !

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Letteralmente significa “elegante trasandato” è uno stile in cui mobili e arredi sono vecchi e sbiaditi, di colorazione chiara pastello, se non bianchi, e presentano segni di usura.
termine fu coniato dalla rivista The World of Interiors nel nel 1980 e divenne estremamente popolare negli Stati Uniti negli anni ’90,in Europa venne fortemente influenzato dalle nostre culture, in particolare quelle mediterranee: provenzali, toscane e greche.
Tessuti shabby chic sono prevalentemente cotone e lino, ispirati ai vecchi lini francesi, i colori dei tessuti sono prevalentemente bianco in tutte le sue varianti,ma anche ecru,colori tenui, pastello e tessuti tinti con il the per dare l’idea di “vissuto” .